Come fare una radio “in casa” con la propria playlist da ascoltare mentre ci dedichiamo al tempo libero?


Su youtube ho fatto un piccolo tutorial che spiega come organizzare al meglio una playlist per una radio “di casa”: qui il link


Prima di tutto, cosa intendiamo per una radio “in casa”?

E’ una radio autoprodotta, con la propria musica/playlist, che viene diffusa esclusivamente all’interno delle proprie mure domestiche, giardino, terrazza.

 

Perchè fare una radio “in casa”?

a) per ascoltare la propria musica durante il tempo libero (hobbies, fai da te, bricolage…)
b) per ascoltare la propria musica quando si fanno le pulizie…
c) per avere la playlist adatta per ogni evenienza in casa e soprattutto tagliata su misura per l’ospite a pranzo o a cena!

 

Il problemi da prendere in considerazione per costruire una radio fatta in casa sono 3:

a) come diffondere l’audio nelle varie stanze e/o ambienti?
b) come organizzare la playlist (a tale proposito si veda quanto scritto su questo articolo)
c) quale software utilizzare per la messa in onda dei brani?

 

Vediamo punto per punto.

A – Come diffondere l’audio nelle varie stanze e/o ambienti

AUDIO IN SINCRONIA O LATENZA?
Le problematiche sono essenzialmente due, ovvero o si decide di diffondere l’audio in sincronia (in tutti gli ambienti ci sarà la riproduzione allo stesso istante, gli unici ritardi saranno determinati dall’effetto doppler, naturale conseguenza “fisica” nel passaggio da una stanza all’altra) oppure con una certa latenza (nel caso si opti per una diffusione che utilizzi la rete internet).
La latenza è un problema chiaramente secondario se l’obiettivo è diffondere musica in ambienti scollegati tra loro (ad esempio sala + garage, sala + cantina, ecc… quindi non attigui).

AUDIO SINCRONO VIA CAVO
La scelta più semplice per la riproduzione sincrona è un impianto stereo con amplificatore e casse passive, e quindi disporre le casse nei vari ambienti della casa. Esse riprodurranno quindi le canzoni simultaneamente e senza alcun ritardo.
L’unica problematica per un collegamento di questo tipo sarà quella di tirare i cavi rossi/neri per collegare le casse passive tra una camera e l’altra. Nel caso di appartamenti di abitazioni di nuova costruzione sarà quindi utile pensare a questa soluzione in sede di posa delle canaline elettriche, prevedendone di più.

AUDIO SINCRONO VIA ETERE
Per trasmettere l’audio sincrono via etere possiamo scegliere di usare qualunque trasmettitore in radiofrequenza e usare ricevitori vari sparsi per casa. Questa è una scelta possibile nel caso di videosender omologati, in cui anzichè decidere di trasmettere portante audio+video si decida di trasmettere solo audio. Quindi dotarsi di un solo “sender”, e di più “receiver” nei vari ambienti da coprire. Nello stato italiano è vietata e penalmente punibile la trasmissione via etere di contenuti su frequenze non autorizzate, anche in FM (dove è necessaria concessione e frequenza legalmente riconosciuta), per cui lungi da me suggerire altre opzioni, anche se diciamo un po’ di creatività non guasta mai, basta usare il cervello e valutare caso per caso!

AUDIO NON SINCRONO, CON LATENZA, VIA INTERNET
La soluzione più economica per diffondere un segnale audio è dotarsi di più internet radio, che abbiano quindi integrate la possibilità di ricevere un flusso streaming (webradio) o UPNP (protocollo apposta per la rete Lan/Wi-Fi di casa), Dab o FM.

Una valida alternativa è appunto quella di usare la rete Web per trasmettere il segnale audio. Questo è possibile o costruendo un flusso streaming dedicato (solo per la rete interna) oppure usando il protocollo UPNP che permette con software specifici (ad esempio “Stream What You Hear“) di streammare su più device internet collegati alla rete domestica.

Il problema è che la rete Web è per sua natura soggetta a un ritardo (latenza) e quindi avere più ricevitori Web collegati sullo stesso flusso in una casa, significa avere brani non sincronizzati tra loro, un bel caos nel caso di ambienti ristretti, ma una soluzione ottimale nel caso si voglia semplicemente portare in giardino o in taverna la propria playlist!.

 

B – Come organizzare la playlist

Per questo punto, si legga questo articolo. C’e’ scritto tutto!

 

C – Quale software usare per la messa in onda dei brani?

In rete esistono svariate possibilità per automatizzare playlist categorizzate in precedenza, senza per forza ricorrere ad una demo di una regia automatica radiofonica, ma se proprio non si trova nulla che possa soddisfare, quest’ultima è l’opzione suggerita.

Qualunque regia automatica di una radio offre la possibilità di taggare i brani in base al genere. Al posto del genere, seguendo quindi ciò che è stato scritto sul vademecum per la playlist perfetta, si potranno inserire le varie lettere A-B-C-R-P.

La costruzione di un’ossatura di una playlist-tipo (clock) da automatizzare, poi, sarà un gioco da ragazzi. Mettendo la regia in automatico comparirà quindi la sequenza perfetta costruita con i vostri brani preferiti!

I nerd più “creativi” potranno volendo inserire ulteriori oggetti nella playlist, tipo degli effetti di dissolvenza tra un brano e l’altro oppure un segnale orario ad ogni clock.